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La testimonianza di Paola: “Per me essere cittadini attivi significa fermarsi a guardare oltre la propria cornice”

«Per me essere cittadini attivi significa fermarsi a guardare oltre la propria cornice. Guardare, capire e agire. Significa collegare, farsi venire delle idee, immaginare, non aver paura di sperimentare, chiedere, provare. Dare fiducia».

 

Lei è Paola Pavarotti di Tetra Pak Solidarity Group, realtà che da tempo sostiene la nostra associazione con generosità e continuità.
«Conosco Porta Aperta da moltissimi anni, sono stata una volontaria della Croce Rossa a Modena per 20 anni e Porta Aperta ha rappresentato per me un vero esempio di accoglienza fraterna – ci racconta Paola – La prima volta che ho collaborato è stato in occasione della Giornata del migrante che avevamo organizzato a Modena con le fotografie di Luigi Ottani, circa 6 anni fa. Mi ha colpito tantissimo la condizione dei senza fissa dimora e da quel giorno ho iniziato a interessarmene maggiormente, soprattutto per capire come poter aiutare queste persone».

 

 
Paola racconta di aver pensato subito che per Tetra Pak Solidarity Group Porta Aperta potesse rappresentare una straordinaria opportunità per rispondere al bisogno di molti colleghi che chiedevano di fare qualcosa per gli altri.

 

«Così ho pensato al “Volontariato in Pausa Pranzo”: abbiamo un sistema di turnazione che permette ai colleghi della nostra associazione di partecipare alle attività di preparazione dei pasti per gli ospiti di Porta Aperta – spiega Paola – Successivamente abbiamo ricevuto una donazione straordinaria ovvero capire che la libertà e l’autonomia passano per la dignità della persona».
Paola e il suo gruppo hanno sostenuto Porta Aperta anche grazie all’acquisto di una serie di kit per l’igiene personale (spazzolino, dentifricio, sapone ecc …) per i nostri ospiti.

 

«Da lì è nata un’altra bella collaborazione – prosegue Paola – Con altri colleghi abbiamo iniziato a sostenere l’associazione anche tramite la raccolta e la donazione di materiali dismessi: abiti, mobilio, vecchi pallet per la costruzione di quello che oggi è un orto delizioso.
La cosa più bella, però, è capitata l’anno scorso: una mia amica mi ha contattato segnalando la possibilità di avere numerosi alberi che, causa lockdown, sarebbero morti se non fossero stati piantati. Così, sono stati donati a Porta Aperta e oggi avete un piccolo frutteto che porterà nuovi frutti… Sono piccoli gesti, piccoli collegamenti che possono aiutare tanto!»