Mi sentivo un po’ ipocrita a scandalizzarmi per le persone in difficoltà senza poi fare nulla per aiutarle

In questa coloratissima foto ci sono i sorrisi delle nostre volontarie Patrizia Lazzaro (a sinistra) ed Elena Romani.

di Laura Solieri 

“Conosco l’associazione Porta Aperta da tanti anni, portavo abiti e oggetti al mercatino, poi attraverso il mio lavoro sono entrata in contatto con una volontaria che mi ha raccontato del servizio che svolgeva nella mensa dell’associazione e assieme all’amica Elena Romani, a Natale del 2018, abbiamo iniziato il servizio mensa serale – racconta Patrizia, che nella vita lavora all’Ufficio Cultura del Comune di Castelvetro – A Porta Aperta vado circa una volta al mese, di sera, ad aiutare in mensa e tutti i martedì faccio servizio di unità di strada alla stazione dei treni.

Ho iniziato a fare volontariato – dice Patrizia – perché mi sentivo un po’ ipocrita a scandalizzarmi per le persone in difficoltà senza poi fare nulla per aiutarle.

Secondo me questo tipo di esperienza dà la possibilità di conoscere un contesto diverso dal proprio quotidiano e di superare eventuali pregiudizi: praticare accoglienza nel 2020, per me, significa aprirsi completamente all’altro abolendo qualsiasi preconcetto”.